giovedì 21 aprile 2016


What about America?


Salve. 
Oggi parleremo del paese più imitato da tutto il mondo.
Del paese delle grandi cose, come le strade lunghe chilometri e le porzioni extra large nei supermercati e nei fast food.
Il paese delle libere opportunità; dei divi di Hollywood, delle metropoli e delle grandi multinazionali. Il paese della sanità privata e della bomba atomica, il paese degli ipocondriaci e dei guerrafondai, dei bambini che vanno a scuola con la pistola ma che uscendo non chiudono mai la porta di casa.
Ed a voi il giudizio.


Ora; non che io voglia spingere nessuno ad odiare gli Americani o l’America, per carità di Dio. Non ce l’ho con gli Americani più di quanto non ce l’abbia con un qualsiasi  altro essere umano a dire il vero: consideriamo che io ce l’ho con tutti, indiscriminatamente, per cui è solo questione di chi viene messo sotto torchio per primo.
Sapete, niente di personale con l’America o roba simile. 

( Inoltre, consideriamo che la maggior parte di cose che ci pervengono riguardo all’America e agli americani vengono dai film, ma immagino che essendo fatti da loro stessi siano abbastanza pertinenti alla realtà, no? )

Di cose su cui vorrei farvi riflettere, però, ce ne sono molte in effetti, che riguardano questo paese e i suoi abitanti. A volte sono correlate tra di loro e a volte no, ma sono tutte cose alquanto strane o bizzarre o più spesso terribilmente incoerenti che gli americani fanno e che vedo o sento dire nei film, telefilm e anche nella vita reale e che mi lasciano piuttosto di stucco.


Esempio a caso numero uno: LA PORTA DI CASA
Come dicevo, la porta di casa non viene mai chiusa in America.
Ora: so che questo avviene solo nei piccoli centri e di certo non a New York, ma andiamo! Dai, lo so che lo avete visto fare tutti nei film e che avete pensato fossero matti!
Loro… non chiudono la porta. CAPITE?
E non è il loro sprezzo del pericolo che mi lascia senza parola, o la dimostrazione della loro assoluta fiducia nel prossimo, no.
Mi perplessa (nda: mi lascia perplessa ) che mentre fanno tutto questo magari si infilano la pistola nella borsetta o nello zaino come nulla fosse, per difendersi da cosa non si sa.
(Forse, come disse quello, dagli altri americani con le pistole. )
Per cui, ditemi voi il senso.
Non chiudi la porta di casa “perché tanto siamo tutti amiconi qui”, e poi vai in giro con il revolver? 
Make sense.

Dopo di che, giungiamo al secondo punto della lista.



Esempio a caso numero due: L’ANALISTA


Un punto chiave nella cultura americana. O almeno, uno stereotipo chiave. 
Da recenti ricerche, basate su film di terza categoria e dicerie pescate qua e là, pare che uno dei lavori più in uso nel paese della libertà sia, per l’appunto, proprio quello dell’analista (ovvero lo psicologo, per noi poveracci ).
Ma la cosa ancora più strana è che il motivo per cui dieci americani su due vanno dall’analista è sempre lo stesso: la frustrazione.

Sì, perché non si sa come, gli americani sono sempre stressati.
Se voi prendete un americano a caso o guardate un film a caso e contate il numero di volte in cui l’americano in questione dice che qualcosa lo frustra o che è frustrato, e vi fate dare un euro dollaro per ogni volta che lo fa, diventerete ricchi. 
E non lo dico per essere cattiva, ma è davvero così.
Sono perennemente frustrati, hanno sempre qualcosa che non va, un motivo per sentirsi sotto pressione, qualcosa di terribile che sta avvenendo o che avverrà a breve.

Per questo, almeno nove americani su dieci vanno regolarmente dall’analista, e un po’ come noi italiani abbiamo il rimedio della nonna, la dormita strategica e la chiacchierata tra amiche, loro hanno lo Xanax.


"Hai perso le chiavi di casa? Tua nonna si è rotta il femore? Tuo padre è morto in un incidente d’auto a soli quarant’anni? Il gatto della vicina non vuole scendere dal tuo albero? Tua madre ti odia e riversa su di te tutte le sue insoddisfazioni?
La risposta è una sola… Xanax!"



Okay, forse è leggermente un po’ cattivo da dire così, ma l’avevate capito fin dall’inizio che sarebbe andata così.
Insomma, come ho già detto, non ho nulla contro gli americani, solo ci tengo a precisare che fanno cose assurde e fuori dalla grazia di Dio. 
Tutto qui.


Esempio a caso numero tre: LE ARMI


Ora. Come voi tutti penso sappiate, in America chiunque può prendere e andarsi a comprare un bel fucile o una pistola per tenersela in casa.
Così, senza che nessuno gli chieda perché o percome.
Anche stavolta, ovviamente, è merito della loro sfacciata fiducia nel prossimo.
Peccato però che così poi i ragazzini si accoltellino per strada, diversi pazzi furiosi facciano stragi in luoghi pubblici come ospedali o scuole e molti si sparino per sbaglio una pallottola nel piede, o nelle palle, e finiscano all’ospedale.

Ecco, io sinceramente, da bravo medico, se me ne trovassi uno davanti, dopo essermi accertata che non sta per morire, lo lascerei soffrire giusto quelle due o tre orette necessarie a riattivare i pochi neuroni che gli sono rimasti ancora in vita.
(Anche se dall’altra parte, se si fosse preso bene, ci sarebbe un imbecille in meno al mondo.)
Ma lasciamo stare.

Così, anche questo per me è un mistero. La coerenza del venderti delle pistole e poi lamentarsi o meravigliarsi del fatto che in America la criminalità sia alle stelle.
Ma va’. E io che pensavo che il fucile gli servisse a sparare ai topi d’appartamento o ai fagiani.


Lasciando perdere gli esempi, passiamo invece a tutto quel bagaglio culturale che l’America ha esportato in Europa soprattutto attraverso la filmografia.
Usi, costumi, modi di dire, mode. Di tutto.
Dal jeans a vita bassa e le Converse al ballo di fine anno al mito del principe azzurro, l’America è ormai il paese dei Balocchi nell’immaginario di molti.
Ed ecco che andiamo avanti, con altre cose strambe.

Numero quattro: IL CIBO

Ecco, altra cosa che mi fa venire degli attacchi isterici. 
Non per fare quella che “ solo a casa mia è tutto figo”, però oggettivamente in Italia si mangia da Dio, e questo lo sanno pure gli Americani. 
Infatti cosa fanno, i figli di santa madre? Riproducono le nostre ricette.
E fin qui tutto bene; se i nostri piatti vi piacciono, perché non cucinarli anche a casa vostra? Avete tutto il mio appoggio.
Almeno, questo avviene finché non cominciano a spacciare per italiano cibo che PALESEMENTE non è per nulla italiano.
Anzi, manco è cibo.
Tanto per dirne una, giusto ieri ho visto un video in cui qualche pazzo evidentemente affetto da demenza senile ha affermato che avrebbe preparato della pasta alla marinara, per poi cuocere la pasta direttamente col sugo, cipolla e BRODO DI POLLO.

No, non sto scherzando. 
Ha messo del BRODO DI POLLO NELLA PASTA.
Ah, e ovviamente niente pesce.
Perché col pollo ci sta male, mi pare ovvio. 




E non parliamo di quello che non fanno con la pizza.
La mia amata pizza. 
*sigh*
Pomodoro e ketchup per loro sono sinonimi, non si sa come.
Per non parlare del fatto che si sentono in diritto di metterci sopra qualunque cosa.
Tipo L’ANANAS.
Avete mai mangiato la pizza all’ananas?
Vi assicuro che non è una bella esperienza.
(Considerando poi che l’ananas fa schifo di per sè. Ma quelli son gusti. )

E quindi nulla, poi mi chiedono perché sono piena di pregiudizi.
CHISSA’ COME MAI.
E siccome ci piacciono i pregiudizi, mi pare piuttosto prevedibile che adesso vi parlerò anche di qualche cliché.
Ce ne sarebbero tanti, veramente, una marea, ma non posso fare un post lungo venticinque pagine o nessuno arriverà mai in fondo, per cui ve ne nominerò solo uno. Il più ovvio e famoso di tutti.
Il ballo del liceo.



Numero cinque: IL BALLO


Ebbene, strano a dirsi ma il “ prom “ è qualcosa che tutti gli adolescenti hanno sognato, persino quelli italiani.
Non ho la presunzione di tirarmi fuori da quella massa di ragazzine che guardando commedie romantiche si sono trovate a pensare a quanto sarebbe stato figo se anche noi ne avessimo avuto uno, ma ho sempre pensato che ci fosse qualcosa di estremamente troppo perfetto nel modo in cui era rappresentato nei film.
Voglio dire, mai uno che non trovasse l’accompagnatore, per esempio.
( E intendo per davvero, non quelle che son cesse fino al secondo prima e miracolosamente trentacinque secondi prima di arrivare a scuola diventano bellissime e finiscono tra le braccia del ganzo di turno )
Mai uno che vomiti, uno che esca di merda nelle foto, uno a cui semplicemente tocchi andarci accompagnato dai genitori ( ah, ecco, un’altra cosa che mi sono sempre chiesta è come mai i ragazzi americani abbiano TUTTI l’auto, dal primo all’ultimo, senza eccezioni. 
E poi si lamentano della retta del college… )
No, niente di niente.
Loro ai balli della scuola si divertono, sono strafighi, stanno con l’amore della loro vita e tutto è perfetto.
E poi, guai perdere la verginità prima del ballo!
Sia mai che si rompe la tradizione….
( In compenso, spesso si rompe qualcos’altro e oops! 
Finito il film, guarda caso va in onda “ Sedici anni incinta”. 
E chissà perché. )

Ma, mi direte voi, questo dipende anche dal fatto che sono film!
E’ probabile.
In effetti, nei film americani, in generale ci viene sempre propinata la storiellina della ragazza bruttina che riesce a convertire il bello stronzo, che finalmente smette di fare il puttaniere in giro e si innamora perdutamente della protagonista.
Esistono delle varianti, ma più o meno il concetto base è sempre questo.

Tuttavia, visto che sono piuttosto convinta che sia proprio questo il motivo per cui la mia vita amorosa fa così schifo, non credo che li perdonerò “solo perché sono film”.
Avevate a pensarci prima di rovinarmi le aspettative sul genere umano, stronzi.


Detto questo, potrei certamente nominare altre cose assurde che riguardano l’America e i suoi abitanti, ma come ho detto non credo che potrei scrivere ancora molto senza subire ripercussioni fisiche da parte di chi leggerà, per cui mi fermo qui.

Per finire, se siete interessati, eccovi adesso una breve lista di altri misteri irrisolti del popolo più assurdo del mondo:


1) Perché i loro tombini fumano?

Forse sarà per misteriosi esperimenti che si svolgono le sottosuolo, o forse hanno visto troppi videoclip di Michael Jackson.

2) Come fanno la mattina ad avere il tempo di: fare colazione, vestirsi, andare a correre per una o due ore, tornare, fare la doccia, pettinarsi, rivestirsi, truccarsi  e sono ancora le 7:30?

Io è già tanto se la mattina non esco in pigiama, figuriamoci se ho tempo di fare tutte ‘ste cose! 
Che poi, diciamocelo, chi ha voglia di andare a correre la mattina? Devono avere dei seri problemi per farlo…


3) Nei film, a New York riescono ad attraversare la strada col semaforo rosso, sperticandosi a fare segni ai taxi, ma se ci provassero nella vita reale probabilmente verrebbero spiaccicati come dei piccioni sul parabrezza.
4) Sono sempre al bar, a mangiare fuori, in vacanza, a cazzeggiare alle cinque del pomeriggio e poi si lamentano che non hanno soldi.

Gli fa un baffo la crisi a loro… 

5)  Perché sono sempre convinti che se gli alieni ci attaccassero, sbarcherebbero in America e non, che so… in Russia?


6) Come facciano ad avere la più grande concentrazione di strafighi, a pari merito con l’Inghilterra forse, e poi dire “ ma gli uomini italiani sono così belli!”


Ma stocazzo?
What about  d’abbozzalla,  eh America?

Xoxo, n’Italian Girl.





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